Marco Fossati e i piccoli azionisti di Asati sono pronti a dar battaglia se nel cda Telecom di oggi saranno chiuse tutte le porte al possibile cambio di governance della società. Non immediato, ma prossimo. La proposta sarebbe quella di avere un cda anche composto da 11 consiglieri, invece che 15, 8 scelti dalla maggioranza e 3 dalle minoranze ma tutti veramente indipendenti, ad eccezione dell'ad scelto dall'azionista di controllo, Telco. La compagine formata da Intesa, Mediobanca e Generali sta però trovando più difficoltà del previsto nel cedere la quota di controlla a Telefonica. E l'ostacolo è rappresentato da Fossati, azionista al 5% con Findim, e dai piccoli di Asati che sono riusciti a far convergere dalla loro una quota dei voti dei fondi istituzionali, grandi azionisti di Telecom Italia. Ma se per Asati infatti sarebbe «impossibile andare a votare all'assemblea di aprile nelle condizioni attuali» per Gaetano Micicchè, dg di Intesa, è vero invece il contrario. «Penso che si arrivi alla prossima assemblea con l'attuale governance. Sarà l'assemblea stessa a fare le modifiche».
Secondo gli analisti di Kepler, una governance più indipendente aumenta il valore di Tim Brasil in vista di un'eventuale cessione che sarebbe però improbabile nel 2014 (a causa della sovrapposizione con le elezioni brasiliane di ottobre). Il break-up di Tim Brasil sarebbe però ritenuto «ragionevole», vista la poca flessibilità di Telecom nel supportare il posizionamento del gruppo in Italia e in Brasile e la struttura azionaria non sostenibile di Telco. Per quanto riguarda l'Italia, la società potrebbe avvantaggiarsi di mosse di consolidamento come, ad esempio, la possibile aggregazione tra Wind e Tre. Ma la «preoccupazione principale» di Kepler per il 2014 è il business domestico fisso in calo, che rappresenta oltre il 70% del margine operativo lordo.
Ieri anche Telco ha avuto il suo cda che «non ha assunto alcuna deliberazione in merito ad ipotesi di modifica della corporate governance di Telecom Italia». In Borsa il titolo è salito dell'1,8% per il mix formato dalle notizie della possibile intesa tra Wind e 3, sull'aumento di valore di Tim Brasil e sul cambiamento di governance. |
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